Pastificio dei Campi è il “meraviglioso laboratorio di idee” del Gruppo Di Martino, dove l’inventiva non ha limiti e dove il digitale e l’innovazione si fondono con la tradizione e l’italianità. Per realizzare i sogni dell’attuale amministratore delegato, l’azienda si è affidata alla tecnologia di Microsoft, a partire dalla produttività, passando per la collaborazione e arrivando a ridisegnare l’esperienza dei consumatori.
L’azienda
Da più di 100 anni la pasta marchiata Di Martino è uguale a se stessa, fedele alla tradizione di Gragnano e ai dettami del fondatore Giuseppe, iniziato al rito tutto italiano della produzione di questo alimento prezioso a soli dieci anni.
Intorno a questo storico marchio, il cui look è stato recentemente rivisitato da Dolce & Gabbana, è però cambiato tutto dal lontano 1912, a parte il nome dell’uomo che fa da guida imprenditoriale, visto che l’attuale amministratore delegato si chiama come il suo trisavolo.
Dopo tre generazioni e tanta passione, l’azienda oggi ha il profilo di un vero e proprio gruppo, il Gruppo Di Martino, che fattura oltre 150 milioni di euro con 440 dipendenti e che possiede 7 stabilimenti (4 in Campania, 1 in Lombardia e 2 in Emilia-Romagna), aggregando marchi come Pastificio Antonio Amato e Grandi Pastai Italiani.
Di questo gruppo fa parte anche Pastificio dei Campi, “un meraviglioso laboratorio di idee dove non esistono compromessi” come lo descrive Giuseppe, un gioiello nato nel 2009 e concepito già con un DNA decisamente digitale.
Le esigenze di base
“Fin dalla nascita di Pastificio dei Campi”, racconta Giuseppe Di Martino, amministratore delegato dell’azienda di famiglia, “siamo andati a braccetto con la tecnologia. Abbiamo, ad esempio, creato da subito un sistema di tracciabilità totale della filiera produttiva, abbiamo basato sul digitale tutta l’attività di comunicazione e siamo stati i primi nel nostro settore a creare un blog gestito da un avatar per raccontare il nostro mondo”.
Tra queste attività, prima del lock-down, Pastificio dei Campi aveva creato la serie di eventi “Indovina chi viene a cena”, un appuntamento fisso con Peppe Guida, lo chef della casa, che ospitava in ogni “puntata” un collega straniero (grazie all’esclusiva partnership con JRE-Jeunes Restaurateurs d’Europe) e una decina di invitati. Durante il pasto, i commensali – rigorosamente sconosciuti tra loro – si raccontavano tramite alcune domande sui propri gusti e le proprie esperienze culinarie.
Costretto a interrompere la fortunata serie di incontri a causa del Coronavirus, Giuseppe Di Martino e i suoi non si sono persi d’animo, e hanno “disegnato” la versione digitale dell’evento facendo leva sulla piattaforma di collaborazione Microsoft Teams: il nuovo appuntamento “Indovina chi cucina stasera” prevede il coinvolgimento di quattro chef internazionali e altrettante coppie di ospiti, che si confrontano a distanza misurandosi con lo stesso menu.
Il progetto di trasformazione digitale
“Abbiamo provato diverse soluzioni”, racconta Di Martino, “ma conoscevamo già Microsoft 365 e anche Teams, perché lo utilizzavamo per comunicare con le nostre sedi più lontane, come quella di New York. Abbiamo sempre preferito questa piattaforma per il più elevato livello di sicurezza che ci garantiva, per l’integrazione con le altre applicazioni e anche per la sua stabilità”.
Finisce così che durante il lock-down, quando uffici e strade sono deserti, nel Gruppo Di Martino si lavora incessantemente (anche perché la pasta è uno degli articoli più gettonati durante la pandemia), condividendo in modo facile e sicuro documenti e presentazioni. La soluzione di collaborazione di Microsoft viene utilizzata da oltre 80 utenti distribuiti nei sette stabilimenti e nei due uffici commerciali di Amburgo e New York.
Lo smart working viene abilitato grazie a Microsoft 365 a beneficio di tutti i comparti del Gruppo: il marketing, il project management, la logistica, tutte le attività vengono portate avanti da casa, senza perdere nemmeno un giorno di lavoro. Teams viene usato in modo esteso anche per comunicare con i grandi clienti europei, come le catene di supermercati.
I benefici e le prospettive future
Tra Gragnano, il centro Italia e New York, Pastificio dei Campi tesse quindi la tela del proprio smart working, ma ovviamente il percorso di trasformazione digitale, già iniziato ben prima del Covid-19, non si limita al lavoro agile.
“Esportiamo il 95% della nostra produzione, quindi lavoriamo e comunichiamo in orari molto diversi, oltre a spostarci molto frequentemente”, spiega Di Martino, “abbiamo quindi deciso di trasferire tutto il nostro sistema informativo in cloud, a partire dal servizio di posta elettronica con Outlook ed Exchange. Il cloud, e più in generale la tecnologia, è un fattore abilitante per supportare la nostra crescita incessante”.
Abituato all’utilizzo delle nuove tecnologie nel business tanto quanto al rispetto delle tradizioni nella produzione della pasta, il Gruppo ha sposato anche la virtualizzazione delle macchine, scegliendo la tecnologia Microsoft Hyper-V, in modo da rendere sempre più sicuro e flessibile l’ambiente di lavoro.
“Il digitale”, conclude Di Martino, “ci permetterà di lavorare molto meglio ma non sostituirà l’esperienza fisica, tantomeno gli spostamenti (anche se ci farà risparmiare molto sul fronte delle trasferte non necessarie). Piuttosto amplificherà l’esperienza e la relazione umana, consentendoci di raggiungere livelli di efficienza più elevati senza togliere nulla al piacere del viaggio”.
Teams non sostituisce l’ufficio fisico, ma consente di ottimizzare molti aspetti della nostra vita lavorativa. Finita l’emergenza causata dalla pandemia, resterà come strumento indispensabile per comunicare in modo efficace e veloce: non diremo più “ci vediamo domani”, ma “ci vediamo subito
Giuseppe Di Martino, Amministratore Delegato Gruppo Di Martino