L’apprendimento ibrido è qui per restare: scopriamo come nella Showcase IC Fontamara di Pescina sono stati in grado di abbracciare l’innovazione tecnologica, a favore della multidisciplinarità e dell’innovazione didattica.
Affrontare il cambiamento spaventa, come tutto ciò che potrebbe sconvolgere le nostre abitudini. Lo sa bene la Dottoressa Maria Gigli, Dirigente Scolastico dell’Istituto Fontamara di Pescina, che ha deciso di rischiare e mettersi in gioco investendo sull’innovazione quando, nel 2016, ha abbracciato la proposta di adottare il sistema Office 365 nell’Istituto.
Inizialmente utilizzata solo per supportare la gestione delle attività amministrative, la piattaforma Microsoft ha permesso al corpo docente di sperimentare e di formarsi, fino a che la scuola è diventata nel 2020 Showcase School.
“Ho una formazione tradizionale”, dichiara la preside, “ma ho deciso di mettermi in discussione ed abbracciare il cambiamento. Se queste tecnologie portano efficacia, efficienza, migliorano l’offerta formativa della scuola, allora ben vengano!”
La Dirigente Scolastica ha subito riconosciuto, nell’ Education Transformation Framework promosso da Microsoft, dei punti di convergenza con gli obiettivi dell’istituto.
Office 365 è stato utilizzato per promuovere la formazione fra docenti, “su questo” ci ricorda la preside “abbiamo scommesso il futuro della scuola: mai scelta fu più azzeccata visto come abbiamo reagito in fretta all’emergenza Covid, siamo stati operativi subito.”
Microsoft ha permesso al corpo docente e agli studenti di sperimentare nuovi strumenti e modalità collaborative, come è avvenuto con il progetto “La casa dei sogni” portato a termine con Minecraft.
Minecraft e l’apprendimento socio-emotivo
Secondo Ilaria Tomasse, docente di arte e immagine, la Didattica a Distanza ha permesso di mantenere vivo il rapporto fra docente e alunno, limitando ove possibile il senso di alienazione generato dal lockdown. Per l’esame di terza media, che si sarebbe svolto interamente da remoto, è stato chiesto ai ragazzi di sviluppare un gioco di realtà con Minecraft. “Il progetto prevedeva che sviluppassero la casa dei loro sogni: questo compito di realtà, ha favorito il senso critico, stimolato la creatività e l’applicazione di nuovi tipi di linguaggio digitale.” Un esercizio olistico quindi, che richiede ai ragazzi di applicare diverse competenze.
“Abbiamo presentato ad i ragazzi gli strumenti tramite le videolezioni in Microsoft Teams utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione: Sway per le presentazioni interattive, Edge per fare insieme delle ricerche e utilizzare la rete in modo costruttivo, il Blocco Appunti di OneNote per collaborare… Tutto questo ha permesso agli studenti di far parte di un ambiente davvero inclusivo, dove hanno potuto sviluppare anche l’aspetto socio-emotivo.”
L’apprendimento socio-emotivo risponde al bisogno di mettere l’aspetto emozionale sullo stesso piano di quello cognitivo. L’utilizzo di uno strumento come Minecraft, combinato alla piattaforma collaborativa Microsoft Teams, ha permesso agli studenti di sviluppare competenze digitali e trasversali.
Lo sottolinea Daniele Rosati, docente di tecnologia dell’Istituto. “Minecraft riscuote sempre grande successo negli alunni, che spesso già lo conoscono: farli partire è molto semplice.”
Il progetto prevedeva che gli studenti realizzassero la casa dei loro sogni con Minecraft: l’attività è stata seguita e monitorata con altri strumenti: OneNote, Teams, Whiteboard. “Questo ci ha aiutato a capire che MS Teams permette di seguire l’alunno in maniera continuativa” sostiene il professore, “ecco perché secondo noi la piattaforma non è e non può essere solo un veicolo per la didattica a distanza, ma continuerà a supportare gli studenti anche nella didattica in presenza”.
Gli studenti non hanno solo portato i progetti all’esame, li hanno anche presentati nel corso di un webinar Microsoft. Il lavoro svolto quindi, oltre a portarli ad acquisire una maggiore consapevolezza del linguaggio digitale e ad acquisire i principi di arte ed immagine, ha permesso loro di padroneggiare quelle cosiddette competenze trasversali tanto ricercate anche negli adulti, come la capacità di lavorare in gruppo, di comunicare in modo efficace e di parlare in pubblico, ad esempio. Senza sottovalutare l’aspetto socio-emozionale: l’attività ha permesso agli studenti di incontrarsi e confrontarsi in questo mondo virtuale di loro creazione: costruivano insieme e comunicavano in maniera diretta su Microsoft Teams. Il professo Rosati ha visto in questo progetto l’apertura a diverse sperimentazioni in futuro: “Mi aspetto nel futuro che questo programma possa davvero avere un’applicazione multidisciplinare perché davvero può essere un vettore di sviluppo delle materie di studio.”
La speranza della Dirigente Scolastica invece è quella di diventare modello ed esempio di didattica innovativa sul territorio, dimostrando che cambiare è possibile e che la tecnologia non può -e non deve- spaventare.