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Come siamo diventati il più grande polo Microsoft Innovative Educator Expert d’Italia. La storia dell’IC Cremona I e dei suoi insegnanti

Elvira Carzaniga

Elvira Carzaniga

Direttore della Divisione Education – Microsoft Italia

Tempo di lettura, 4 min.

L’IC Cremona I con i suoi 64 MIE Expert è la prima scuola in Italia per numero di educatori innovativi. Come hanno raggiunto questo risultato? Preparazione e formazione per tutti secondo il preside dell’Istituto, Piergiorgio Poli, che ci racconta della loro esperienza nelle prossime righe.

Arrivare preparati a fronteggiare gli scenari più inaspettati? Si può, con il supporto di una comunità scolastica preparata e con una buona formazione del corpo docente. È quello che è successo nell’Istituto Comprensivo Cremona I, che dal 2014 ad oggi ha intrapreso una serie di azioni per diventare una scuola innovativa, per strumentazioni usate e competenze promosse. Essere una scuola al passo con l’innovazione tecnologica ha aiutato molto al momento dell’introduzione della Didattica a Distanza, ma far parte di una community innovativa ha fornito un grande supporto a tutto l’ecosistema scolastico: studenti, insegnanti e famiglie.

Ne abbiamo parlato con il Dirigente Scolastico, che ci ha raccontato come la formazione continua è stata utilizzata come strumento a supporto della creazione di un ambiente innovativo e di crescita.

Come ha approcciato l’introduzione di strumenti tecnologici nella prassi didattica?

La nostra esperienza con l’introduzione della tecnologia con la prassi didattica risale a qualche anno fa. Personalmente ritengo che informarsi sia un buon punto di partenza, per cui ho studiato l’effetto delle nuove tecnologie sull’apprendimento degli alunni. Quello che io e i miei colleghi abbiamo percepito è che strumenti di mediazione didattica, soprattutto quelli legati al campo tecnologico, possono promuovere apprendimenti nuovi in modo più immediato e meno difficoltoso, perlomeno per la generalità degli alunni.

Nel frattempo, ai tempi era stato emanato il Bando 2.0, quindi un gruppo di lavoro si è consolidato per partecipare a questo bando. Ci era stata data una dotazione quasi avveniristica per l’epoca: la LIM, i primi notebook, il primo armadio per la ricarica…

E da qui è iniziata l’esperienza che vi ha portato poi a diventare Showcase School

Da questa innovazione, per certi aspetti sperimentale, degli strumenti, abbiamo costituito una “task force”: docenti che all’interno dell’Istituto hanno una forte credibilità e destano una stima professionale. Grazie a loro abbiamo formato dei gruppi spontanei che hanno avuto come interesse lo studio e l’approfondimento delle nuove tecnologie didattiche.

L’interesse si è propagato anche alle famiglie, che hanno richiesto che i loro figli potessero accedere alla tecnologia anche durante le attività didattica ordinarie. Si è reso quindi necessario ripensare la didattica ordinaria, proprio con il sostegno delle nuove tecnologie. Oltre a queste, c’era la necessità di andare a ritrovare delle piattaforme con le quali svolgere le attività scolastiche. La prima richiesta che abbiamo fatto attraverso Microsoft è stata spinta dalla necessità di attivare dei rapporti che andassero oltre i confini territoriali e regionali (rapporti che sono diventati alla fine anche internazionali). Siamo diventati Showcase School, e questo ci ha dato stimolo per approfondire, andare oltre.

Come avete raggiunto il traguardo di prima scuola in Italia per numero di MIEE Expert?

Con formazione, costanza e perseveranza. Da una parte l’utilizzo quotidiano di Microsoft Teams e dall’altra le occasioni di formazione hanno supportato i nostri insegnanti, li hanno aiutati a diventare più sicuri ed esperti e questo ha fatto sì che nel nostro istituto ben 64 docenti diventassero MIE Expert. L’innovazione è un atteggiamento, che è stato possibile promuovere anche grazie alla sensibilità dei docenti rispetto alla competenza dei loro colleghi: questo ha generato un passaparola che ci ha portato a diventare la prima scuola in Italia per numero di MIE Expert. La portata innovativa del nostro corpo docenti non è limitata a poche classi o a un singolo Istituto, ma sta anzi diventando sempre più ampia. Questo grazie ad una formazione a tappeto, dal punto di vista professionale, anche sui più scettici. Anche coloro che erano più restii ad approcciare le nuove tecnologie hanno una formazione di base, che può immediatamente essere spesa. Comprendiamo che dal punto di vista umano ci possa essere un po’ di ritrosia nell’abbracciare il cambiamento, soprattutto quando esso si configura come incertezza. Ma la conoscenza è la chiave per affrontare il nuovo con sicurezza.

Abbiamo creato un’abitudine alla formazione, grazie all’accesso ai canali “a costo zero” per soddisfare i bisogni d’apprendimento: il MEC, i webinar organizzati dal Team Edu, gli eventi dedicati ai MIEE Expert. Questo ci consente di tenere alto il tenore della formazione dei nostri docenti.

In quest’anno a cosa ha portato questo percorso e quali sono stati i suoi vantaggi?

All’essere pronti ad attuare la DaD. Una didattica a distanza utile soprattutto nei mesi dell’emergenza e del pieno lockdown. Soprattutto nella nostra zona l’emergenza è sempre stata molto alta. Il principale vantaggio derivato dall’essere già al passo con l’utilizzo della tecnologia in questa emergenza è stato quello di riuscire a fare DaD da subito, con la piattaforma Microsoft Teams. Anche nel primo mese, prima che la scuola primaria tornasse in presenza, la metodologia della Didattica a Distanza non è stata utilizzata soltanto durante l’orario settimanale ordinario, ma anche con degli interventi mirati, per rispondere ad episodi temporanei (anche fuori orario scolastico), a supporto delle famiglie. Per la nostra esperienza le due modalità didattiche, in presenza e a distanza, possono trovare un punto d’incontro: sono, per così dire, strumenti complementari.

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