L’IC Vicenza 2 è stato protagonista di un programma di formazione da remoto, che ha contribuito a formare 1500 insegnanti sulle competenze base di Office 365. Si è trattato del progetto “School to School”, articolato in 7 eventi digitali. Oggi alcuni dei MIEE protagonisti ci raccontano la loro esperienza e i loro consigli e buone pratiche per i futuri educatori innovativi che vorranno prendere parte al programma
Il programma School to School: insieme per un nuovo modello d’insegnamento.
L’IC Vicenza 2 è stato protagonista di un grande progetto formativo, che ha avuto come oggetto un percorso base su Office 365 per i propri docenti, completamente nuovi al mondo Microsoft. Ce lo siamo fatti raccontare meglio da Carlo Sansonetti, Roberta Trezza e Cristiana Pivetta, i MIEE hanno accompagnato il corpo docenti verso l’innovazione didattica.
Roberta, siamo passati da un modello di didattica a distanza emergenziale ad un nuovo paradigma d’insegnamento.
Quest’anno abbiamo imparato che va cambiato completamente il paradigma educativo: la tecnologia è una risorsa utile solo se utilizzata con consapevolezza.
In quest’ottica, il nuovo paradigma educativo deve essere pensato per richiedere agli alunni una partecipazione attiva: essi saranno in grado di generare dei contenuti, grazie allo strumento digitale. La loro partecipazione è possibile con l’utilizzo di strumenti che li rendano capaci anche di comprendere i diversi contesti d’uso quotidiani dove la tecnologia è utilizzata.
Quale fra tutti gli strumenti Microsoft è, secondo te, il più adatto a questo nuovo modello educativo?
Per me uno degli strumenti più importanti per rendere possibile questo passaggio è il Blocco Appunti della Classe di OneNote, uno strumento completo e organizzato, che permette all’insegnante di progettare le proprie lezioni e condividere le informazioni con gli alunni. È uno strumento che anche gli alunni conoscono e riescono ad utilizzarlo con semplicità. Io lavoro nella primaria e ora ho una quarta, ho iniziato a introdurre queste piattaforme già quando gli studenti erano in seconda e devo dire che questo ci ha grandemente avvantaggiato: ho progettato le lezioni con OneNote utilizzando moltissime risorse digitali per organizzarmi al meglio (file audio, video e tanto altro). Questo ci permette di recuperare la distanza con gli alunni e le famiglie, in termini di tempo e spazi.
A proposito di strumenti, Lisetta, la DaD e la DiD hanno portato ad un utilizzo massiccio di Forms e Sway. Come le useremo da ora in avanti?
Questi strumenti sono utili perché estremamente duttili. Durante la DaD ad esempio, Forms è stato fondamentale per permettere una continua verifica degli apprendimenti da parte degli alunni, per stimolare la loro attenzione e per testare le conoscenze apprese attraverso un monitoraggio immediato. Non solo verifiche: Forms permette di creare anche dei semplici sondaggi, per questo vedo un futuro uso dello strumento da parte dei ragazzi, magari all’interno di percorsi di studio o ricerca. Il vantaggio di strumenti di questo tipo è che permettono di sviluppare la creatività a diversi livelli di complessità.
Per quanto riguarda Sway invece, lo vedo come uno strumento generatore di creatività, sia per noi docenti che per gli studenti: permette di creare presentazioni interattive, con elementi multimediali in movimento o statici. È anche un nuovo modo per i ragazzi di contestualizzare le loro fonti: l’informazione presa dal web organizzata all’interno di un progetto supera il vecchio “copia e incolla” Mi piace che queste applicazioni diventino anche strumento di repository, per far circolare le idee. Le ricerche scolastiche si vestono di colori e intuizioni: la multimedialità è al servizio della creatività degli studenti, che diventano creatori e fruitori consapevoli del web.
Cristiana invece si è specializzata nell’utilizzo di Flipgrid, una piattaforma che parla il linguaggio delle nuove generazioni
Flipgrid è uno strumento particolare, che per come ho conosciuto io va a curare alcuni aspetti legati al SEL (apprendimento socio-emozionale). Da una parte con Flipgrid aiutiamo gli studenti a sviluppare le competenze digitali, dall’altra la collaborazione e le modalità con cui gli studenti raccontano sé stessi e le attività che svolgono. Per le classi è come se fosse una sorta di “diario di bordo”: ogni settimana abbiamo una bacheca, una tela bianca dove possiamo condividere le attività con gli alunni e stimolare la loro creatività. Ora Flipgrid sostituisce anche Skype in The Classroom, ci permette di condividere contenuti anche con classi dall’altra parte del mondo, attivare dei gemellaggi e delle attività collaborative con altre scuole. L’utilizzo di Flipgrid è un momento in cui gli alunni possono fare cose che altrimenti non sarebbero possibili (incontri internazionali, visite virtuali ai musei). Gli studenti poi sappiamo usano praticamente lo smartphone per qualsiasi cosa: Flipgrid è molto funzionale per l’utilizzo da mobile, questo lo rende uno strumento particolarmente adatto alle loro esigenze.
Carlo, infine, sappiamo che sei ormai un esperto rispetto all’utilizzo di Microsoft Teams. Vuoi parlarci delle funzionalità che hai trovato più utili negli ultimi mesi?
Microsoft Teams ha salvato la scuola, negli ambienti in cui è stata la piattaforma è stata utilizzata. L’utilizzo di Teams come piattaforma integrata per tutti gli strumenti è stato qualcosa di unico. Da un anno a questa parte è stato messo in atto un processo di innovazione su teams per renderlo più vicino all’esigenza del remote learning, come le breakout rooms, delle “sale” in cui i ragazzi possono incontrarsi, avere dei luoghi di scambio, collaborare con il docente a piccoli gruppi, a distanza in una videoconferenza, in modo immediato e vicino all’utente, permettendo una maggiore dinamicità.
Questi sono solo alcuni dei vantaggi riscontrati dai nostri educatori innovativi che hanno utilizzato gli applicativi Microsoft. Il loro consiglio per i docenti? Impegno, studio, costanza. La chiave per riuscire è iniziare, dice Carlo Sansonetti: solo provando si entra nel meccanismo di una piattaforma che richiede un cambiamento di mindset. La resistenza al cambiamento è il primo ostacolo da superare.